Basilico

storia

Origini

Il basilico ha origini antiche e proviene dall’Asia Orientale e dall’India, che forse è il suo primo paese d’origine. Oggi sono note 60 varietà e cultivar di Basilico che si differenziano per l’aspetto e l’aroma. Fra queste il Basilico Classico o Genovese, rinomato in Italia per la produzione del pesto alla genovese è a Denominazione di Origine Protetta. Si distingue per le foglie medio piccole, dalla forma ovale e convessa; il colore del basilico genovese è verde tenue ed il profumo è molto più delicato di altre tipologie di basilico.

caratteristiche

Coltivazione

Il basilico ha una buona crescita in presenza di climi caldi, come quello mediterraneo, con temperature comprese fra i 20° e i 25° e con la presenza del sole. La sua coltivazione può avere luogo a terra oppure in vaso. Quest’ultima permette di arrivare alla raccolta evitando l’operazione manuale che andrebbe fatta a terra, per mettere le piantine nei vasi destinati ai punti di distribuzione. La piantina di basilico cresce al punto giusto dopo circa 30-35 giorni in estate e 40-50 durante l’inverno.

Il Basilico fa parte delle piante aromatiche (coltivate in gran numero nella Piana di Albenga), e va utilizzato fresco, aggiunto alle pietanze all’ultimo momento. La cottura, infatti, ne attenua velocemente il sapore fino a neutralizzarlo completamente e lasciando poco del suo profumo.

consigli

Consumo e proprietà

Se essiccato perde completamente il suo sapore lasciando un debole aroma di fieno. Pestato nel mortaio, rompe le cellule che contengono l’olio essenziale, liberandone l’aroma. In frigorifero si può conservare per qualche giorno, avvolto in un canovaccio da cucina. Le foglie congelate conservano, invece, il sapore per diversi mesi.

Difficile da abbinare ad altre erbe aromatiche come prezzemolo, timo e rosmarino, è utilizzato per insalate, con pomodori maturi, zucchine, aglio, frutti di mare, pesce (triglia), uova strapazzate, pollo, coniglio, anatra, insalate di riso, zuppe, pasta e per la salsa di pomodoro.

Unito a formaggio, pinoli, aglio e olio di oliva, è l’ingrediente base del pesto genovese, la salsa tipica della cucina ligure che in alcune ricette prevede anche l’aggiunta delle patate.

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