storia
Origini
La patata è un tubero che ha antiche origini Sud Americane. È stato uno degli alimenti principali degli Inca, che ne hanno sviluppato un gran numero di varietà per adattarle ai diversi ambienti delle regioni nelle quali abitavano. In Europa arriva attraverso i Conquistadores, verso la metà del 16° secolo. Dopo un primo periodo nel quale viene considerata un cibo adatto agli animali, la patata inizia ad affermarsi nel corso del 18° secolo quando aumentano le necessità alimentari. Insieme al mais offrono un rendimento maggiore per la coltivazione rispetto ad altri cereali.
Oltre a una maggiore resa produttiva, la patata, crescendo sottoterra, subiva danni minori dagli eserciti di passaggio in quell’epoca. Così, a partire dalla fine del settecento circa, si diffonde rapidamente in Germania, Fiandre, Francia nordorientale, Inghilterra, Irlanda, Scandinavia, Polonia e Russia. Nei primi decenni dell’Ottocento arriva nell’Italia nordorientale. Oggi esistono numerose tipologie di patate e vengono classificate in quattro categorie principali: novelle, a pasta gialla, a pasta bianca e a buccia rossa e pasta gialla.
caratteristiche
Coltivazione
Questo tubero è presente anche nelle coltivazioni delle Valli Savonesi e nella Piana di Albenga. In pianura si trova la qualità Monnalisa, coltivata su un terreno sabbioso dove i ristagni idrici sono minimi o inesistenti. I trattamenti sono eseguiti nell’assoluto rispetto delle normative biologiche, utilizzando solo rame e zolfo.
Risalendo le alture dell’entroterra, a fondovalle dove il terreno è piuttosto pietroso, si trova la patata di montagna. In questa area, le patate crescono in un microclima molto adatto allo sviluppo della coltura; il fresco d’estate evita che le piante soffrano o abbiano particolari stress da eccessi di caldo come avviene spesso in pianura. Qui il terreno trattiene l’acqua e la necessità di irrigare è decisamente inferiore rispetto ad altre zone.
consigli
Consumo e proprietà
Adatta a molteplici usi in cucina, la patata viene sempre cotta: al forno, fritte oppure bollite, risultano essere un contorno per portate di pesce e carne. Sono inoltre ingredienti importanti per preparazioni particolari, come ad esempio gli gnocchi, oppure come aggiunta a uno dei piatti più tipici della Liguria: le trofie al pesto, dove, secondo le ricette più tradizionali, condividono il sugo con pinoli e fagiolini.
Nell’alta Val Bormida vi è un piatto tipico, la polenta bianca (da non confondere con la polenta bianca fatta con il grano bianco o il granturco bianco, come si fa nel Nord Italia) fatta con farina, patate e cumino. Un tempo veniva fatta bollire nei pentoloni sopra il fuoco della cucina delle cascine. Ha una cottura lunga e viene condita con un sugo tipico della zona fatto con porri, funghi e panna di latte fresco.
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