Pomodoro cuore di bue

i quattro di albenga

Eccellenze d’Albenga

I “Quattro d’Albenga”, il carciofo spinoso di Albenga, l’asparago violetto, la zucchina trombetta e il pomodoro cuore di bue, sono eccellenze ortofrutticole della Piana di Albenga, la più ampia area pianeggiante della Liguria di Ponente che si estende dai primi contrafforti dell’Appennino Ligure sino al mare. Questi ortaggi, tipici della stagione primaverile ed estiva, fanno parte, unitamente a numerose erbe aromatiche coltivate nella zona, dei prodotti TipicoSì, il marchio del progetto FORTI (Filiera Ortofrutticola del Territori), che ha come obiettivo la valorizzazione delle eccellenze tipiche e tradizionali, a chilometro zero, e dei loro coltivatori.

storia

Origini

Il Pomodoro Cuore di Bue di Albenga, altrimenti noto come Pera Ligure, è il frutto di un lavoro di selezione avviato dai coltivatori Europei nel corso del XIX secolo. Introdotto dapprima come pianta ornamentale, la coltivazione in Italia del pomodoro si estende prima in Sicilia e Campania e poi in Emilia ed in Liguria.

I pomodori cuore di bue devono le loro particolari caratteristiche di qualità alla combinazione di pratiche agronomiche tradizionali, impiego di selezioni varietali locali e particolari fattori ambientali, quali le condizioni climatiche tipiche delle aree litoranee e collinari della Piana di Albenga e di tutta la riviera di Ponente, dove le temperature invernali sono particolarmente miti, la piovosità è normalmente ben distribuita e si ha un’insolazione elevata, caratteristica quest’ultima della massima importanza per lo sviluppo e la crescita della pianta e dei suoi frutti.

caratteristiche

Dolce e delicato

Le bacche sono di grosse dimensioni e marcate dalle tipiche costolature; molto dolci e povere di semi, risultano anche poco acquose. Insieme al Carciofo Spinoso di Albenga, all’Asparago Violetto e alla Zucchina Trombetta da’ vita oggi ai Quattro di Albenga, ortaggi tipici della Piana di Albenga e della riviera Savonese. Qui viene coltivato in terra o in serra due volte l’anno, generando frutti maturi in Autunno e Primavera.

Si tratta di un prodotto dalla durata molto variabile perché, rispetto ad altri tipi di pomodoro ha una buccia molto sottile. Va raccolto a mano, trattato bene, quasi coccolato, perché la sua bontà e la sua bellezza risiedono proprio nella sua fragilità e nella facilità con cui la buccia si può ammaccare. 

consigli

Consumo e proprietà

Per la consumazione, l’ideale è tenerlo fuori frigo e consumarlo fresco al naturale, perché al di sotto dei sei/sette gradi perde in modo consistente le sue caratteristiche organolettiche. Per assaporarlo al meglio, ancor prima di degustarlo con un filo di olio extravergine taggiasco, gli allevatori consigliano di farsi inebriare dal suo profumo e di osservarlo facendolo roteare dolcemente in mano: le papille gustative ringraziano e si avrà la sensazione di mangiarlo appena colto dalla pianta.

È un alimento ricco di calcio, fosforo e acido ascorbico. La varietà di Albenga è molto apprezzata per la consistenza della polpa e la quasi assenza di semi ed il gusto dolce del succo. È essenzialmente consumato fresco oppure cotto per svariate ricette gastronomiche tipiche della cucina mediterranea.