Albicocca tipo Valleggia

cenni storici

Az. Agricola Antonio Bruzzone

Antonio Bruzzone ha recuperato il vecchio albicocco ligure, tipo Valleggia, la miglior qualità di albicocche presente oggi sul mercato, sia dal punto di vista organolettico che nutrizionale. Una coltivazione che necessita di tante attenzioni già dalla selezione delle piante da porre a dimora, soprattutto se l’obiettivo è di allevare la piantagione in agricoltura biologica.

Un frutto che arriva a raggiungere i 20 gradi brix (Il Grado BRIX è una misura delle sostanze solide disciolte in un liquido: nel caso della frutta, indica la quantità di zucchero diluita in acqua) e porta il livello di dolcezza di queste albicocche molto vicino all’indicatore del miele.

L’albicocca di Valleggia, proprio per le particolarità nella coltivazione, la produzione estremamente limitata è stata iscritta tra i presidi SlowFood.  Valleggia è infatti il nome della località di massima produzione, sita nel comune di Quiliano, in provincia di Savona. Da qui ha avuto origine negli anni ’50 la messa a dimora di questa tipologia di frutto, che ha visto la sua massima espansione negli anni ’60 e ’70, ma che sulla costa savonese era già conosciuto sin dalla fine dell’800.

TipicoSì Albicocca Valleggia
caratteristiche

Coltivazione

L’albicocca di Valleggia è inconfondibile: la  buccia sottile e il  delicato colore arancio picchiettato da puntini color mattone sono la caratteristica principale che la contraddistingue visivamente dalle cucine coltivate in Italia e all’estero.

E’ di piccola dimensione, ma il suo aroma e il suo sapore sono unici e molto più intensi delle altre varietà sul mercato. Tra fine giugno e luglio si concentra la raccolta in tre settimane, un periodo che vede arrivare sulle nostre tavole moltissime varietà di questo frutto estivo. Nessuna però dal sapore così intenso e dalla dolcezza così persistente.

Le piante non sono coltivate a spalliera come avviene normalmente nei frutteti moderni, sono più alte della norma, e questo rende più impegnativa la potatura e la raccolta dei frutti. Conoscenza, esperienza e passione sono racchiuse in questo piccolo frutto arancione, un piccolo frutto capace di far sussultare il palato dei fortunati che riescono a portarla sulle tavole.

il rispetto della natura

Approccio BIO a 360°

Lavorare rispettando la natura, per un imprenditore agricolo, è ancora più sfidante. Nelle piantagioni di Albicocche di Valleggia, sono state adottate le tecniche di lotta integrata, di impiego di insetti antagonisti, di mantenimento dell’inerbimento per rendere meno necessaria l’irrigazione e per creare un “letto” per i frutti che cadono spontaneamente e che, se di buona qualità, vengono raccolti a mano due volte al giorno e destinati alla produzione di confettura; ma l’approccio olistico comprende anche l’impiego delle api per l’impollinazione e, per attirare questi preziosi insetti, una parte dei terreni limitrofi alla piantagione, sono stati coltivati con la Sulla, un particolare fiore in grado di attirare le api grazie ai colori brillanti dei suoi fiori.

TipicoSì Albocicca Valleggia inerbimento

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