cenni storici
Aglio di Vessalico
L’aglio di Vessalico è una varietà di aglio coltivato negli undici comuni che compongono il territorio dell’alta valle Arroscia, un territorio equidistante dal mare e dalla montagna. Il nome è legato alla fiera che si tiene ogni anno a fondo valle nel comune di Vessalico il 2 di luglio (se questa data cade di domenica la manifestazione viene anticipata al sabato precedente) e che documenti storici fanno risalire al 1760.
Nel 1997 la Comunità montana Alta Valle Arroscia ha avviato un programma di tutela di questa particolare varietà di aglio. Dal 2000 l’aglio di Vessalico è un presidio Slow Food (il primo presidio Ligure) ed è tuttora in corso la richiesta di riconoscimento del marchio D.O.P.
coltivazione
Coltivazione
La coltivazione avviene sui classici terrazzamenti liguri (le cosiddette fasce, o piane, ricavate sui fianchi delle colline e sostenute da muretti a secco).
La semina si effettua tra settembre e ottobre, rimane otto mesi nel terreno e infine viene raccolto a fine giugno e messo ad essiccare su ripiani posti all’ombra.
Dopo l’essicazione l’aglio viene intrecciato nelle classiche “reste” che assicurano una migliore conservazione del prodotto nel tempo.
caratteristiche e utilizzo
Caratteristiche e utilizzo
L’Aglio di Vessalico è ampiamente utilizzato nella cucina ligure ed è parte integrante della dieta mediterranea.
Fra le ricette più famose, quella dell’Aiè (una crema a base di aglio), è nata proprio nei luoghi in cui questo prodotto viene coltivato; gli ingredienti (tuorlo d’uovo, spicchi d’aglio fresco, olio extravergine di oliva, sale) sono amalgamati nel mortaio e serviti con patate lesse o verdure cotte, accompagnate da crostoni di pane integrale.
L’aglio di Vessalico è noto anche per le applicazioni in campo fitoterapico (antiipertensivo – antibatterico – antielmintico – antiossidante – antitumorale – antitrombotico).
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