Cavolo nero

cenni storici

Cavolo nero

Il cavolo nero è una pianta di origine molto antica nota anche con il nome di cavolo toscano. Sin dall’antichità, questo tipo di cavolo è utilizzato come rimedio antinfiammatorio contro i bruciori di stomaco e la febbre. Privo della gemma centrale, è caratterizzato da foglie bollose di colore verde scuro, con riflessi quasi blu, lanceolate e divise.

cavolo nero
coltivazione

Coltivazione

Il periodo della semina è abbastanza largo e variabile da zona a zona. Fra i coltivatori della Piana di Albenga viene messo a terra all’arrivo dell’inverno e in primavera. La raccolta avviene prendendo le foglie intere; si può scegliere di aspettare che la pianta sia completamente formata, privandola di tutte le foglie e poi togliendola dal campo, oppure in modo scalare, partendo in genere dalle foglie più basse.

caratteristiche e utilizzo

Caratteristiche e utilizzo

Il cavolo nero è un potente antitumorale. Estremamente ricco di vitamine A, B1, B2, B3, B6, C e K, riduce il livello di colesterolo, migliora le condizioni dei diabetici, risolve problemi digestivi, aiuta a disintossicare il sistema a livello genetico, ha proprietà antinfiammatorie, migliora le condizioni di capelli, pelle e ossa.

In cucina si presta a un utilizzo molto ampio: saltato in padella con aglio e olio, stufato con cipolla, ingrediente di torte e frittate, frullato per la vellutata e così via in tante altre modalità. Uno dei piatti più noti è la famosa Ribollita Toscana.

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